giovedì 22 agosto 2013

Ispirarsi ai Cat Cafè giapponesi per reinventare il format del gattile?

photo by blogesteix-chandeliers.blogspot.com
A Londra ci sono molti cafè e anche negozi che hanno un resident cat, come ad esempio Scooterworks, lo stilosissimo cafè vicino alla fermata della metro Waterloo, dove vive Bobatina.

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Però quando si parla di Cat Cafè in Giappone i resident cats sono veri e propri membri dello staff, ce ne possono essere anche più di venti e il loro lavoro è starsene polleggiati nelle cucce, saltare sui tavoli degli avventori, giocare tra loro, farsi coccolare. 

photo by www.infobarrel.com
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Potrebbe sapere un po' di sfruttamento e sicuramente i gatti di questi posti sono tutti bellissimi e di razza, e non so che fine facciano quando invecchiano, ma declinata con uno stile più battagliero potrebbe essere una buona soluzione per reinventare il format gattile anche in Italia. Annettere un bar al gattile, rendendolo un'area in cui i mici ospiti più socievoli potrebbero vivere a contatto col pubblico potrebbe essere d'aiuto alla cronica mancanza di fondi.  Chi abita in una casa troppo piccola, chi lavora troppe ore fuori casa o chi malauguratamente si è innamorato di una persona allergica ai gatti potrebbe, al prezzo di un caffè o un aperitivo, godere della compagnia felina.

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Ho scoperto l'esistenza di questi caffè grazie al blog di Madeleine Boulesteix Chandeliers (blogesteix-chandeliers.blogspot.com) che in Giappone ne ha veramente visitato uno Hapineko. A me i gatti di questi Cat Cafè mi pare che se la spassino.

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A Londra hanno aperto il primo Cat Cafè questo maggio. A Parigi a luglio.  In quello londinese si pagano 5 sterline per entrare. E sono in migliaia i curiosi che vogliono provare questa esperienza.